Così alle porte di Palermo, circa mille anni fa, Ruggero disse a Roberto il Guiscardo, quando gli Arabi si aprirono al dominio Normanno in cambio di poter continuare a professare il proprio credo.
In una terra dove già convivevano la cultura latina, greca, islamica ed ebraica, il vento di ponente “partecipò” quindi affinché nascesse un grande Regno sotto il segno dell’apertura e dell’inclusività.
L’idea che nasce intorno a questa dimora, che speriamo potrà ospitarvi, prende le mosse dal desiderio di provare ad andare un po’ oltre il semplice concetto di offrire alloggio; e prova a farlo già nel nome: Nostrale, ove quel “nostro”, concreta espressione di profonda appartenenza, si apre al viaggiatore in un più astratto romantico effetto fonosimbolico, quello che ricorda appunto il vento di ponente, o meglio, da nord-ovest, il Maestrale, che nel suo eterno movimento verso terra, da sempre accompagna chi qui dal mare giunge.
Ma il vento giunge anche da altre direzioni, e più che mai questa terra racconta i vari effetti delle sue diverse origini; ed è per questo che nelle stanze di Nostrale troverete il nome di quei diversi venti: evocativa sintesi del movimento di quei flussi, narranti le lontane variegate culture da cui provengono.
Non resta quindi che aprirvi con appassionata curiosità a questa terra siciliana: prezioso crocevia del Mediterraneo e condensatore di multietnici pensieri, che dal profondo sud al profondo nord del mondo, hanno qui deciso di fermarsi e stare.
Lasciatevi sospingere da quell’impetuoso Maestrale, che smorzato dal Monte Pellegrino, vi accoglierà sulla rigogliosa piana che, ornata da monti tutt’intorno e stemperata dallo Scirocco, gli Arabi vestirono d’agrumeti, dando luogo all’ormai da tutti conosciuta Conca d’Oro.
E’ proprio su questi diversi flussi, tra il concreto e l’astratto, che ci piacerebbe stimolare il vostro viaggio, invitandovi a cogliere i messaggi profondi che Palermo e la Sicilia tutta ispirano da tempo immemore.